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Giornata mondiale dell\'udito: seguiamo la regola del 60

Giornata mondiale dell'udito: seguiamo la regola del 60

GIORNATE MONDIALI

Giovani a rischio: attenzione a rumori e volume alto

I problemi legati all'udito sono molto diffusi: congeniti o acquisiti, riguardano il 5% della popolazione mondiale e la metà di questi casi si sarebbero potuti prevenire. Preoccupano le nuove generazioni: quasi 32 milioni di bambini hanno disturbi con l'udito per l'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Per questo oggi si festeggia l'International Ear Care Day 2016, la giornata mondiale dedicata alla cura dell'udito. L'Oms da tempo dedica i propri sforzi di prevenzione sul rumore: la musica ascoltata in cuffia ad alto volume provoca effetti dannosi per l'orecchio. Non sempre, infatti, i disturbi hanno cause genetiche: in questi casi la percentuale delle perdite di udito si aggira sul 40%, mentre nel 31% sono causate da infezioni (morbillo, parotite, rosolia e meningite), il 17% da complicazioni alla nascita e il 4% dall'utilizzo inconsapevole da parte delle donne incinte o dei neonati di farmaci che sono pericolosi per l'udito.

«Per prevenire la perdita di udito infantile la vaccinazione regolare, la limitazione dell'accesso ad alcuni farmaci e la riduzione dei livelli di rumore sono fondamentali. Un bambino che fa fatica a sentire può avere difficoltà anche ad imparare a parlare, andare male a scuola ed essere isolato socialmente. Ma questo non deve accadere, abbiamo una serie di strumenti per prevenire, fare diagnosi e curare le perdite di udito», spiega Etienen Krug, direttore del dipartimento per le disabilità dell'Oms. Più alto è il volume e più rapida è la comparsa del danno e la sua entità: gli esperti consigliano la regola del 60, cioè di non ascoltare musica di intensità superiore a 60 decibel e per non più di 60 minuti al giorno.