Al Bambino Gesù impiantato per la prima volta al mondo cuore artificiale "magnetico" in un paziente pediatrico
Finora era stato impiantato in Europa solo su popolazione adulta
Per la prima volta al mondo è stato impiantato con successo in un paziente pediatrico un nuovo cuore artificiale a levitazione magnetica: l'operazione è stata eseguita presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma da un equipe mista del Dipartimento medico chirurgico di cardiologia pediatrica, diretta dal dottor Antonio Amodeo, responsabile ECMO e assistenza meccanica cardiorespiratoria.
Il dispositivo, che si chiama Heart Mate 3, consiste in un una pompa centrifuga a levitazione magnetica che consente di eliminare l'attrito tra le parti meccaniche e il sangue e quello delle parti meccaniche tra di loro, riducendo sensibilmente gli eventi avversi e prevedendo l'usura. La pompa centrifuga a levitazione magnetica mantiene il rotore sospeso impedendogli di entrare in contatto con altre parti meccaniche. I globuli rossi così non si danneggiano, riducendo così fenomeni come l'emolisi. Negli Stati Uniti è in corso ancora il trial clinico, ma in Europa ha ottenuto il marchio CE nell'ottobre 2015 ed è stato impiantato solo su popolazione adulta da allora.
Si tratta di una soluzione ponte, perché la ragazza 16enne affetta da miocardiopatia dilatative severa è in attesa di un cuore compatibile per il trapianto. A causa del rischio di morternimprovvisa causato dalla patologia, l'impianto è stato eseguito il 7 gennaiornscorso. Dopo quattro giorni si è reso disponibile un cuore compatibile e larnpaziente ha così subito il trapianto l'11 gennaio. Ma il nuovo dispositivo può essere utilizzato anche come soluzione definitiva (destination therapy) per chi non può essere sottoposto a trapianto d'organo.
L'equipe del Bambino Gesù ha chiesto il permesso alla casa produttrice, la St. Jude Medical, di utilizzare questo modello per la prima volta su un paziente pediatrico: «Ci è stata data l'opportunità di utilizzare per primi su un paziente pediatrico questo nuovo dispositivo alla luce dell'esperienza maturata negli anni dal Bambino Gesù nel campo degli impianti di cuori artificiali. È stato un intervento reso necessario dai rischi di morte improvvisa a cui la ragazza era sottoposta a causa della sua patologia. Il nuovo dispositivo magnetico offriva garanzie migliori in termini di efficacia e di sopravvivenza ed infatti la ragazza a distanza di sole 16 ore dall'intervento era sveglia ed in ottime condizioni. Oggi la ragazza sta bene ed è stata dimessa dall'Ospedale dopo il trapianto cardiaco il primo febbraio», spiega il dottor Antonio Amodeo.