Salutepiù24 - Notizie su Salute e Medicina
Liste d\'attesa e ticket, il 10% degli italiani rinuncia a curarsi

Liste d'attesa e ticket, il 10% degli italiani rinuncia a curarsi

NEWS24

Marcate le differenze tra le regioni nell'accesso alle cure e per il costo del ticket

Quasi un cittadino su dieci rinuncia a curarsi per motivi economici, legati al costo del ticket, e per le lunghe lista d'attesa: la denuncia arriva da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, che ha curato il "Rapporto 2015 dell'Osservatorio civico sul federalismo in sanità".

L'Italia è sempre più divisa nell'accesso alle cure: un cittadino su quattro lamenta difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie per le liste di attesa e per ticket. A lamentarsi di attendere troppo per visite ed esami sono in particolare i residenti in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Sicilia e Veneto. La maggior quota di rinunce si riscontra al Sud con l'11,2%, mentre al Centro è al 7,4% e al Nord al 4,1%. L'attesa non è uguale per tutti: i tempi minimi per una visita ortopedica si registrano al Nord (un mese), mentre quelli massimi al Centro (due mesi), invece per una visita cardiologica con ECG si va dai 42,8 giorni di attesa nel Nord Ovest agli 88 al Centro. Per l'ecografia completa all'addome si attendono 57 giorni nel Nord Est e addirittura massimo 115 giorni al Centro. Per la riabilitazione motoria si va dai 13 giorni nel Nord Est ai 69 giorni del Sud. I tempi minimi di attesa si registrano generalmente al Nord, mentre i tempi massimi sono segnalati al Centro. Nel Sud, in particolare in Puglia e in Campania, sirnricorre più frequentemente a specialisti privati per aggirare il problema delle liste d'attesa.

Molto marcate sono le differenze tra le regioni anche per quanto riguarda i ticket: il costo più basso si registra nel Nord Est, quello più elevato nel Sud. La prevenzione poi si fa a macchia di leopardo: il Sud arranca, mentre Lazio e Veneto fanno passi indietro rispetto al passato. Diversificato è anche l'accesso ai farmaci innovati, soprattutto per i tumori e l'epatite C.

rnrn

«E' ora di passare dai piani dirnrientro dal debito ai piani di rientro nei Livelli Essenziali dirnAssistenza, cruciali per la salute dei cittadini e la riduzionerndelle diseguaglianze. Per andare dietro alla sola tenuta dei conti, oggirnalcune regioni in piano di rientro hanno un'offerta dei servizi persino al dirnsotto degli standard fissati al livello nazionale, ma con livelli di Irpefrnaltissimi e ingiustificabili dai servizi resi», afferma Tonino Aceti, coordinatore nazionalerndel Tdm di Cittadinanza attiva.