
Diabete, arriva in Italia la prima insulina biosimilare
Consetirà un risparmio del 25% al Sistema Sanitario Nazionale
Dal 9 febbraio è disponibile anche in Italia la nuova insulina biosimilare, cioè una molecola simile (ma non uguale) ad un farmaco cosiddetto "originatore". Così si semplifica la cura del diabete, ma la si rende anche meno costosa per il Sistema Sanitario Nazionale, perché consentirà un risparmio del 25%.
La glargine biosimilare è un farmaco biotecnologico che per efficacia e sicurezza è sovrapponibile al farmaco originatore. E' un farmaco made in Italy, perché nasce dall'alleanza tra Eli Lilly e Boehringer Ingelheim e sarà prodotto a Sesto Fiorentino. Per i pazienti il vantaggio risiede nella maggiore facilità di somministrazione: la penna iniettiva sarà più accurata e semplice da utilizzare.
«Oltre a essere indicata per i pazienti con diabete di tipo 1, potrà essere utile per facilitare il passaggio alla terapia con insulina nei diabetici di tipo 2 per cui gli ipoglicemizzanti orali non bastano più», spiega Giorgio Sesti, professore ordinario di medicina interna all'Università di Catanzaro, aggiungendo poi che «la nuova insulina sarà disponibile in una nuova KwikPen (device pre-riempito), una penna facile da usare e accurata nel dosaggio. Inoltre sarà anche disponibile in cartuccia per penna ricaricabile».
I vantaggi economici che l'insulina biosimilare produrrà sono enormi: «La nuova possibilità di utilizzare farmaci altrettanto efficaci ma meno costosi è, oggi, una svolta anche perché consentirebbe di liberare risorse dando accesso ad un numero maggiore di pazienti ai farmaci più innovatici che sono quelli più costosi», spiega Antonio Ceriello, presidente dell'Associazione medici diabetologi AMd.