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Farmaci introvabili: 100mila pazienti rischiano di perdere la vista

Farmaci introvabili: 100mila pazienti rischiano di perdere la vista

INCHIESTE

Società italiana di oftalmologia: «Un farmaco è caro, l'altro è accessibile a pochi»

Circa 100 mila pazienti, quasi tutti anziani, rischiano di perdere la vista. La denuncia arriva dalla Società italiana di oftalmologia: un farmaco per la cura della maculopatia senile è troppo caro, quindi viene acquistato col contagocce dagli ospedali, mentre quello dieci volte meno costoso è accessibile solo a pochi, perché la somministrazione è legata a criteri molto rigidi. 

Nello specifico si tratta dell'antitumorale Avastin (15 euro a dose), prodotto dalla Roche, dichiarato equivalente per efficacia e sicurezza al più costoso Lucentis (630 euro a dose) della Novartis, che due anni fa ha ottenuto il via libera dal Consiglio superiore di sanità per l'uso oftalmico. «Il Lucentis continua ad essere acquistato col contagocce, mentre l'Avastin, anziché essere iniettato dagli oculisti, può essere somministrato solo dagli ospedali. E il suo frazionamento è compito esclusivo delle farmacie ospedaliere, che nella maggior parte dei casi non sono attrezzate per farlo», ha spiegato il professor Matteo Piovella, presidente della Soi. 

Una limitazione considerata ingiustificata dagli oculisti, secondo cui solo il 10% dei pazienti necessita di somministrazione in ambito ospedaliero. In Germania, invece, sono stati già autorizzati nuovi farmaci contro la malattia che sono meno costosi del Lucentis e che in Italia non accedono ancora. Sono passati invano allora due anni dalle indagini giudiziarie che portarono alle clamorose multe da parte dell'Antitrust alle due aziende, accusate di "combine": Novartis, che controlla il 30% di Roche, ha "spinto" il costoso Lucentis e per questo ricevuto una maxi-multa di 180 milioni di euro. L'Avastin ha avuto il via libera, ma in realtà è inaccessibile ancora per molti pazienti.